
Sintesi della relazione di Mario Gavanelli
All’Incontro del 14 novembre 2021 con i padrini di Ravenna e delegazione di Treviso e all’incontro del 12 dicembre con i padrini di Trieste
Il presidente Mario Gavanelli ha incontrato a Ravenna il 14 novembre ed a Trieste il 12 dicembre in assemblea generale le madrine, i padrini , i soci ed i sostenitori dell’Associazione Impronte di Vita.
Nell’incontro Suor Clara Caforio, che ha vissuto per oltre un anno con i bambini di Villavicencio (Colombia) ha portato la sua esperienza tra i poveri, tra i baraccati, tra i senza tetto che vivono nei barrios periferici della città. Ha sperimentato come i bambini e le loro famiglie hanno vissuto l’isolamento, la quarantena a causa del Covid 19, che imperversa ormai in tutto il mondo e che imperversa anche in Colombia dal 16 marzo dell’anno scorso.

Durante l’incontro è stato esaminato il Messaggio che Papa Francesco ha diffuso per la V Giornata mondiale dei poveri, dal titolo I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI.
“Ci è sembrato assai appropriato esaminare il testo del Messaggio, anche perché la nostra Associazione si occupa per Statuto dei poveri che si trovano in una piccola parte del mondo: nei barrios periferici di Villavicencio”, ha affermato il presidente.
Ha colpito i presenti particolarmente la seguente frase di Papa Francesco:
“Non possiamo attendere che i poveri bussino alla nostra porta, è urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienza…”

Il Presidente ha poi fatto presente che SABATO 2 OTTOBRE 2021 NEL BARRIO 13 MAYO È STATA INAUGURATA LA SALA MULTIFUNZIONALE INTITOLATA A RITA GASPARINI costruita con i finanziamenti derivanti dalle firme del 5 x mille fatte dai sostenitori italiani nelle dichiarazioni dei redditi degli anni 2018 e 2019.
LA SALA MULTIFUNZIONALE, adiacente e collegata alla mensa già costruita dieci anni fa, permette di effettuare attività di musica, danza, artistica, artigianali e terapie psicologiche e iniziative di microeconomia sostenibile per prevenire e mitigare i rischi legati a espressioni di violenza nel contesto familiare e comunitario. Da alcuni video e da fotografie emerge una sala ampia, spaziosa, illuminata da tanta luce propria dall’ingresso; molto belle sono le inferriate impreziosite dalle note musicali incastonate.

Il Presidente ha poi fermato l’attenzione su alcuni punti contenuti negli accordi di pace firmati tra lo Stato della Colombia e le F.A.R.C.(Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane ) il 24 novembre 2016. Sono applicati? Sono disattesi? Lo STATO Colombiano, IL PARLAMENTO DELLA COLOMBIA ha attuato gli accordi di pace?
Sono stati affrontati alcuni temi prendendo gli spunti dalla stampa nazionale della Colombia o internazionale. I titoli rivelano con chiarezza i contenuti:
Colombia: nei primi giorni dell’anno uccisi leader sociali ed ex guerriglieri firmatari accordi di pace. Mons. Monsalve (Cali), si condanna il futuro alla vendetta.
AGENSIR, 5 gennaio 2021
“Secondo l’ Istituto di studio per lo sviluppo e la pace sono stati 309 i leader sociali e difensori dei diritti umani assassinati nel 2020 :
sono 1.107 dalla firma degli accordi di pace del 2016…
sono saliti a 251 gli exguerriglieri delle FARC firmatari dell’accordo di pace uccisi in poco più di 4 anni”.
L’Arcivescovo di Cali, Mons. Dario Monsalve, in un Twitter ha commentato:
“Continuano a uccidere i firmatari dell’accordo di pace. Condanniamo, con tutte le nostre voci e forza morale, tutti gli omicidi e atti simili.
Inoltre, l’uccisione di chi si è sottomesso allo Stato e alla società significa condannare il futuro alla vendetta, all’indignazione e alla lotta armata.”

CHI SONO I LEADER SOCIALI CHE VENGONO ASSASSINATI?
I leader sociali della Colombia:
• sono coloro che difendono i diritti umani, civili e politici,
• sono indigeni, contadini, afrocolombiani, giornalisti, insegnanti,
• denunciano i soprusi fatti da gruppi armati,
• denunciano le inadempienze dello Stato,
• si battono perché vengano restituite le terre a coloro ai quali sono state tolte con la violenza,
• si impegnano per la riconversione delle coltivazioni illecite di coca in coltivazioni lecite come previsto dagli Accordi di pace: ai contadini deve essere dato un contributo da parte dello Stato per eradicare le piante di coca e per seminare coltivazioni alternative,
• lottano per la salvaguardia dell’ambiente e della foresta amazzonica.
CHI SONO GLI EX GUERRIGLIERI DELLE FARC?
• Fanno parte dei 13.589 tra uomini e donne delle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane
• Che hanno accettato gli accordi di pace,
• Che hanno consegnato le armi,
• Che sono entrati a far parte di un progetto di reinserimento sociale,
• Che si sono sottomessi alla giustizia per i reati da loro commessi in precedenza,
• CHE DOVEVANO ESSERE PROTETTI DALLO STATO.
Su EL TIEMPO del 26 settembre 2021, il quotidiano più diffuso in Colombia, è riportata la seguente affermazione del rappresentante in Colombia del Segretariato Generale dell’ ONU, CARLO RUIZ MASSIEU:
“Nonostante gli sforzi che ha fatto il Governo per prendere le iniziative per proteggere gli ex-combattenti, è certo che i risultati non sono stati quelli sperati”.
Lo stesso Carlo Ruiz Massieu manda il seguente messaggio all’attuale Governo della Colombia e ai Governi dei prossimi dieci anni:
“Ruiz Massieu avverte che realizzare la promessa di portare la presenza dello Stato in tutto il suo territorio…sarà una sfida non soltanto per la parte che resta del governo di Ivàn Duque, ma anche per quelli che arriveranno alla Presidenza della Colombia nei prossimi dieci anni”.
Come ben comprendiamo da queste parole, lo Stato della Colombia non è oggi in grado di controllare una BUONA PARTE DEL SUO TERRITORIO e forse servono ancora DIECI ANNI PER CONTROLLARE QUELLA PARTE CHE OGGI è in mano ai guerriglieri, ai gruppi armati.
COME PROCEDE L’APPLICAZIONE DELL’ ACCORDO DI PACE? A voi la risposta!

Il Presidente ha poi affrontato un altro caposaldo dell’accordo di pace :
La lotta al narcotraffico a partire dalla eradicazione delle piante di coca
Gli accordi di pace di cinque anni fa prevedevano un aiuto economico dello Stato ai contadini che sostituivano di propria volontà le piante di coca coltivate nei loro campi per poi sostituire il mancato reddito con coltivazioni alternative. Anche questo aspetto non è stato mantenuto dallo Stato in quanto tanti campesinos hanno dato la loro disponibilità, ma i contributi dello Stato non sono arrivati che in pochi casi.
Ecco un caso positivo riportato da EL TIEMPO il 10 marzo 2021:
CON PIMIENTA Y CACAO LE HACEN FRENTE A LA COCA
Campesinos de Cauca, Narino, y Putumayo sustituyen cultivos ilìcitos
CON PEPE E CACAO COMBATTONO LA COCA
I Campesinos di Cauca, Narino, y Putumayo sostituiscono le coltivazioni illecite
“In mezzo alla paura che si vive nelle zone rurali di Cauca, Narino e Putumayo a causa dei gruppi armati illegali che promuovono le coltivazioni illecite di coca, più di 500 famiglie di produttori agricoli nelle tre regioni, hanno affrontato il problema non con la violenza, ma con il sudore della fronte perché la terra producesse non piante di coca, ma pepe e cacao… Nel Putumayo ci sono 80 ettari di pepe che hanno sostituito la coca”.
Inoltre lo Stato si è impegnato per una eradicazione forzata delle piantagioni di coca illecite mandando l’esercito e le altre forze dell’ordine a eradicare le piante di coca.
Come sta procedendo questo impegno dello Stato? Anche qui cerchiamo la risposta sulla stampa colombiana da EL TIEMPO del 10 ottobre 2021
CUMPLIMIENTO DE META DE ERRADICACION FORZADA DE COCA NO VA NI EN LA MITAD. De las 130.000 hectàreas fijadas, hasta el 4 de octubre solo fueron arrancadas 58.000.
“Il raggiungimento della meta fissata per la eradicazione forzata della coca non raggiunge nemmeno la metà. Dei 130.000 ettari fissati, fino al 4 ottobre sono stati eradicati soltanto 58.000 ettari”.
L’articolista ricorda che nonostante siano statti eradicati 154.000 ettari nel 2019 e 143.000 nel 2020, la Colombia continua ad essere considerata il maggiore produttore di coca del pianeta.
Alla domanda posta in precedenza : ”COME PROCEDE L’APPLICAZIONE DELL’ ACCORDO DI PACE” non si può che rispondere, per ora, con rammarico e con disappunto: IL PROCESSO DI PACE IN COLOMBIA E’ LONTANO DALL’ ESSERE REALIZZATO.